IL TERRITORIO
Cavallino è ubicato a circa 7 km dal centro del capoluogo; la frazione Castromediano è completamente inglobata nel tessuto urbanistico della stessa città di Lecce. Il territorio del comune, che occupa una superficie di 22,34 km² nella parte settentrionale della provincia, ha una morfologia pianeggiante; l'altezza oscilla da un minimo di 32 ad un massimo di 86 metri s.l.m.
Comuni confinanti: Lizzanello ad est, Caprarica di Lecce e San Donato di Lecce a sud, San Cesario di Lecce ad ovest.
IL TOPONIMO
Diverse le ipotesi circa l’origine del nome. Si fa derivare il toponimo dal termine latino caballus (diminutivo caballinus), supponendo che nella zona vi fosse un distaccamento di cavalleria romana. L’ipotesi più accreditata farebbe derivare il toponimo dalla radice greca kàbas, che indica un corpo di vigilanti attivi nella riscossione del dazio. In alcuni documenti antichi ricorre la denominazione Caballino.
LO STEMMA
Lo stemma comunale raffigura un cavallo bianco su sfondo azzurro inquadrato da due ramoscelli sui due lati e, sovrastato da una corona dorata.
LA STORIA
Le origini di Cavallino risalgono alla prima metà del XIII secolo, quando una piccola comunità di rito bizantino, attestata in alcuni ritrovamenti epigrafici, si insedia all’interno di quello che un tempo era stato il circuito murario della grande città messapica abbandonata poi nel corso del IV secolo a.C.
Questo primo nucleo si stabilirà in corrispondenza di un importante tracciato viario, l’attuale via del Crocifisso che, solcando la grande area di circa 70 ettari, conduceva a nord a Lecce e a sud a San Cesario. Proprio lungo questa arteria è attestato il primo fortilizio e, nel 1309-1310, un importante luogo di culto dedicato alla Madre di Dio. Da questa data e, per i due secoli successivi, il casale apparterrà alla famiglia De Noha; passerà nel 1447 a Giovannantonio Del Balzo-Orsini e da questi, nello stesso anno, a Giovannantonio Castromediano, la cui famiglia lo conserverà fino all’eversione feudale.
Il casale si svilupperà intorno al castello, stabilendo il suo fulcro soprattutto nella parte posteriore in direzione della cappella di Santa Maria dell’Arco, raddoppiando l’abitato nel periodo compreso tra il primo Cinquecento e il secondo Seicento.
Nel corso del XVI secolo, nuove costruzioni incorniceranno la grande piazza sulla quale si affaccia il castello, concentrandosi lungo gli assi di collegamento con i centri limitrofi di San Cesario e Caprarica. Certamente non casuale, l’edificazione qui della chiesa madre. Risale però alla prima metà del secolo successivo una profonda riorganizzazione del tessuto urbano che identifica uno degli esempi più pregevoli dell’urbanistica locale del tempo. Contestualmente alle modifiche del castello, si identifica una nuova arteria di espansione lungo la via che conduce a Lecce: per volere dei Castromediano, negli anni Trenta viene affiancato alla parrocchiale il complesso dei Domenicani, realizzando una vera e propria quinta architettonica che, nel 1656 si chiuderà con la costruzione della Porta di Lecce (o Caracciolo; dal cognome della moglie di Domenico Ascanio Castromediano). Dall’altro lato saranno realizzate abitazioni civili. Di pregevole fattura, anche l’arredo urbano: basti pensare, al pozzo-baldacchino del 1633 allineato in direzione del castello e della Porta Caracciolo.
Nel 1790, la necessità di nuove edificazioni decreterà la decisione di Gaetano Castromediano di demolire la seicentesca porta attigua alla cappella dell’Annunziata, spostandola di qualche centinaio di metri più in fondo sulla stessa strada per Caprarica, nelle vicinanze della cappella di San Giorgio: da qui il nome di Porta Nuova o Porta San Giorgio.
Nel corso del secondo Novecento, nuove costruzioni occuperanno l’area degli Orti Ducali: un grande giardino “extra moenia” che si estendeva a ovest della residenza feudale, dotato di elementi decorativi e solcato da viali interni, sul quale affacciava la lunga balconata su ampie arcate.
LE FESTIVITÁ
Festa della Madonna del Monte, prima domenica di maggio
Festa di Sant’Antonio, 13 giugno
Festa patronale di San Domenico, 4 agosto
CASTROMEDIANO
IL TERRITORIO
È la frazione del comune di Cavallino, dal cui centro dista circa due chilometri, ed è interamente inglobata nel tessuto urbano della città capoluogo, Lecce.
IL TOPONIMO
Il nome lega le sue origini al duca di Cavallino, Sigismondo Castromediano nato nel 1811, figlio del duca Domenico II Castromediano e della marchesa Anna Teresa Balsamo.
LA STORIA
Le sue origini si legano al secondo dopoguerra, periodo in cui verranno edificate alcune civili abitazioni nelle campagne intorno a Cavallino: questo primissimo nucleo denominato in quegli anni Case Sparse, si amplierà notevolmente divenendo in pratica un quartiere residenziale della città di Lecce.
LE FESTIVITÁ
Festa di Maria Madre della Chiesa, ultima domenica di maggio
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