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Cavallino | Menhir Ussano |
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| macrotematismo: |
Architettura Rurale |
| categoria: |
Architettura monolitica e megalitica |
| tipologia: |
Menhir |
| toponimo: |
Ussano |
| origine toponimo: |
Dal dialetto bretone, pietra lunga (men = pietra; hir = lunga) |
Cavallino, Strada Provinciale 349
Lat:40.275138 Lon:18.201744 quota:60.50 m s.l.m. |
| proprietà: |
Pubblica |
| accessibilità: |
Accessibile |
| stato di conservazione: |
Buono |
| fruibilità: |
Fruibile |
| visite guidate: |
NO |
| colleg. con altri siti: |
Masseria Ussano-Cavallino |
| materiali costruttivi: |
Pietra calcarenitica |
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Cavallino | Menhir Ussano
Ubicato su un’altura, ha un'altezza di 2,50 metri. Con ogni probabilità, la sezione ottagonale è dovuta a rimaneggiamenti successivi tesi a trasformare il monolite in colonna votiva. Le facce principali e laterali misurano rispettivamente cm 45 e cm 30.
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notizie storiche:
È collocato nel sito dove sorgeva l'antico casale di Ussano. I menhir sono singolari monumenti preistorici, confitti nella roccia, da qui anche il nome “pietre-fitte”. Le teorie più accreditate fanno parlare di osservatori astronomici aventi lo scopo di fungere da aste delle meridiane, necessarie per registrare movimenti, tempi e fasi astrali e verificare cicli propizi; non è da escludere l’individuazione di centri religiosi. Rispetto all’elemento culturale i menhir si legano al culto del sole e ai culti fallici. È probabile che vari usi si siano succeduti e stratificati nel tempo e che una attribuzione non escluda le altre.
Sin da tempi remoti i menhir nel Salento avranno funzione rituale. Nel medioevo vari concili sanciscono pesanti pene contro chi permetterà il compiersi di culti intorno ai monoliti, sia nei centri abitati che nelle campagne. Ciò nonostante i menhir conserveranno sempre il ruolo di simulacri, tanto che la chiesa dovrà poi cristianizzare questi antichi cenacoli del culto pagano attraverso l’aggiunta della croce sia in cima sia in incisione sulle facce. In questo modo gli antichissimi menhir verranno trasformati in Osanna o, come si dice nel dialetto salentino, Sannà.
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bibliografia:
• Salvatore Masciullo, Dolmen e menhir della Provincia di Lecce, Amaltea Edizioni, 1999. |
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