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Cavallino | Masseria Insarti |
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| macrotematismo: |
Architettura Rurale |
| categoria: |
Architettura insediativa e domestica |
| tipologia: |
Masserie |
| toponimo: |
Insarti |
| altri toponimi: |
Nsarti |
Cavallino, Via Cavallino-San Donato
Lat:40.290391 Lon:18.188362 quota:45 m s.l.m. |
| proprietà: |
Privata |
| accessibilità: |
Accessibile |
| uso originario: |
Complesso masserizio |
| fruibilità: |
Fruibile |
| materiali costruttivi: |
In conci di pietra locale del tipo leccese |
| secolo: |
XVI-XVIII |
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Cavallino | Masseria Insarti
Più comunemente nota con il nome “Li ‘Nsarti”, è la più grande masseria tra quelle di Cavallino. All’interno di un ampio cortile quadrangolare, si articola in tre unità abitative a corte risalenti a periodi diversi che individuano le residenze di coloni e affittuari; a dominare il complesso, la massiccia torre di difesa a due piani collegati internamente da una scala in muratura. Il piano terra è costituito da un ambiente unico coperto con volta a stella impreziosite da eleganti trecce di pietra leccese.
Il piano superiore è anch’esso un unico vano con volta piana. Una scala interna in muratura ricavata nello spessore del muro perimetrale conduce al terrazzo dotato di un camminamento di ronda; del parapetto originario restano integri solo due lati caratterizzati da aperture a feritoie. Sul lato posteriore della Torre, lungo il muro perimetrale del giardino-frutteto, una cappella con elegante campanile a vela. A difendere il complesso, il recinto con la parte superiore aggettante all’esterno (muro paralupi).
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notizie storiche:
Realizzata nel Cinquecento e ubicata in un paesaggio di cave dismesse, in direzione San Donato. Accanto, la cappella della prima metà del XVIII secolo con campanile sul lato destro. Un tempo centro nevralgico delle attività economiche del territorio, diviene prima residenza estiva e poi dimora permanente. Alcuni elementi architettonici sono significativi dell’assidua presenza del proprietario che trasferirà il gusto artistico dalla vicinissima Lecce nella residenza di campagna: il ricco parapetto del terrazzo del fortilizio, le decorazioni delle volte, i raffinati camini, la cappella e le massicce mensole dei balconi. Gli ampi spazi recitanti destinati alla custodia degli ovini, stalle e capanne attestano che l’attività principale della masseria doveva sicuramente essere la pastorizia. |
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