STORIA E MONUMENTI PRINCIPALI
Il comune di Squinzano si estende per un’area di 29, 44 Km quadrati. Il numero di abitanti aggiornati nel 1998 è di 15. 853 unità; quindi la densità è di 538,4 per kilometro quadrato. Le attività produttive sono così distribuite: 364 in agricoltura; 121 in industria; 418 nel commercio.
Il toponimo di Squinzano deriverebbe dal patrizio Tito Quinzio Flaminio, al quale, dopo la conquista romana del Salento, sarebbero assegnate le terre su cui sorse il centro chiamato in origine Quinzano e, in seguito, Squinzano.
Le vicende del paese sono ignote fino al sec. XI quando entrò a far parte della contesa di Lecce. Durante il basso Medioevo il centro s’ingrandì accogliendo i profughi dei casali vicini scampati all’assedio degli Aragonesi e, nel 1480, dei Turchi. Nel 1559 divenne comune demaniale. Nel 1634 fu venduto dal re ai Brancaccio da cui passò, nel 1637, a Giovanni Erriquez il cui figlio, Gabriele Agostino, ottenne da Filippo IV il titolo di principe di Squinzano estendibile ai suoi eredi. Tuttavia, essendo morto senza eredi, il principato passò ai Filomarino sinché, con l’abolizione della feudalità, la proprietà andò progressivamente frazionandosi.
Lo stemma civico è rappresentato da un’aquila, simbolo delle legioni romane, che racchiude un medaglione con l’immagine di un leone, che si volge a guardare una boscaglia da cui è appena uscito.
Tra i monumenti principali che ornano Squinzano degna di nota è la Chiesa Parrocchiale dedicata a S. Nicola. La chiesa fu eretta, nella seconda metà del sec. XVI, sul luogo dove sorgeva un’antica cripta, secondo Agostino Papa, precedente al 1200, dedicata al vecchio patrono S. Vito.
La chiesa parrocchiale fu ricostruita nel 1612, presenta ancora una facciata di chiaro gusto rinascimentale. La decorazione del portale centrale, delle porte laterali ed rosoni, sono opera dello scultore salentino Ambrogio Martinelli.
L’interno è a croce latina divisa in tre navate; la decorazione originale di stile rinascimentale è stata in seguito sostituita dalla decorazione barocca. Di notevole interesse l’altare maggiore in marmo, traslato nel 1883 nella Chiesa di S. Chiara a Napoli. Il campanile fu costruito nel 1663.
Nel territorio di Squinzano, si erge la Chiesa di S. Maria a Cerrate costruita nel sec. XI in stile romanico. La facciata è decorata da archi ciechi a doppia ghiera. Il portale è inquadrato da uno pseudo protiro sorretto da colonnine ed ornato da finissime sculture raffiguranti episodi della vita di Cristo tratti dai Vangeli Apocrifi.
L’interno a tre navate, è decorato con affreschi risalenti ai secoli XV e XVI e con lo splendido ciborio datato 1269 con iscrizioni greche lungo l’architrave.
I locali attigui ospitano il Museo delle tradizioni popolari ed affreschi tardo gotici staccati dalla chiesa.
SANTI PROTETTORI E FESTE PATRONALI
S. Nicola è il protettore di Squinzano i cui festeggiamenti si tengono la seconda domenica di Agosto. Il culto del santo fu importato dai monaci basiliani nel medioevo.
Quando Guglielmo il Malo rase definitivamente al suolo Valesio ed i casali circostanti, dove più massiccia era la presenza del rito greco, gli abitanti si rifugiarono nella vicina Squinzano portandosi dietro il culto di San Nicola. Qui costruirono la chiesa a lui dedicata che per lungo tempo dispose della abbazia di S. Maria a Cerrate.
Alla costruzione della nuova chiesa è legato l’episodio dei due briganti buoni. La tradizione vuole che il sindaco della città, dott. Annicchio, tornando da Napoli fu fermato da due briganti che, anziché derubarlo, gli diedero in dono un sacco contenente monete d’oro per il rifacimento del campanile della chiesa di Squinzano.
Altra particolare ricorrenza religiosa è quella per Squinzano è la festa dell’Annunziata, il 25 marzo, collegata all’apparizione della Vergine a Maria Manca il 21 ottobre del 1618.
BIBLIOGRAFIA
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