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Arnesano | Cappella Sant'Antonio Abate |
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macrotematismo: |
Architettura Rurale |
categoria: |
Luoghi del culto |
tipologia: |
Cappelle |
toponimo: |
Sant'Antonio Abate |
origine toponimo: |
Dal nome del Santo a cui è intitolata la cappella |
Arnesano, Via De Simone Lat:40.337656 Lon:18.089258 quota:30.50m s.l.m. |
proprietà: |
Pubblica |
accessibilità: |
Accessibile |
uso originario: |
Cappella |
uso attuale: |
Cappella |
stato di conservazione: |
Buono |
fruibilità: |
Fruibile |
dati catastali: |
F.8; Part. 326 |
area strum. urbanistico: |
Zona E, zona agricola |
secolo: |
XVI |
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Arnesano | Cappella Sant'Antonio Abate
La Cappella di Sant’Antonio Abate, le cui prime notizie risalgono al 1640, è ubicata al centro del bivio Magliano– Novoli, fuori il nucleo urbano storico. Alle spalle della chiesa sorgeva la “Villa Sant’Antonio”, dimora di Luigi Giuseppe De Simone. Al suo interno era conservata “una ricca ed importante raccolta di oggetti litici levigati” rinvenuti nei dintorni di Lecce, in un’area compresa tra Carmiano, Monteroni, Lecce e la stazione di Surbo. Strutturalmente la cappella si sviluppa in un’unica navata pavimentata con ceramica moderna e coperta con volta leccese mista. La sobrietà della facciata si interrompe nell’unico elemento decorativo della cornice in pietra leccese intagliata che orna la porta di ingresso. La cappella non presenta decorazioni interne, fatta eccezione per le statue dei Santi, collocate nelle nicchie ricavate nei muri laterali. Tra le statue si distingue quella di Sant’Antonio che si erge sull’altare, in un’edicola in pietra leccese; l’anno di realizzazione non è noto, ma è un dato certo che nel 1747 già si poteva ammirare la statua in cartapesta del Santo. Del corredo interno, ciò che resta è l’ossario in pietra locale, risalente al 1875. Nel 1881 vi erano sepolture.
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notizie storiche:
Costruita nel XVII secolo, viene citata per la prima volta nel 1640 durante la visita pastorale del vescovo Pappacoda, che la trovò "male habilia". Bisognerà attendere un secolo per un reale intervento di restauro: risale al 1744 la ricostruzione in stile barocco della Universitas e fu ribattezzata con il nome di Sant’Antonio di Vienna, fino a risultare "extra habitatum e nova". Indicata come Chiesa rurale e di patronato comunale, nel secolo successivo fu abbandonata a se stessa tanto che nel 1881 Mons. Zola invitava il sindaco Raffaele Chirizzi e il popolo accorso a provvedere ai bisogni ed alla restaurazione. Nel 1925 la Chiesa venne restaurata. Il 30 Aprile 1943, su ordine del governo e per ragioni belliche, fu asportata la campana del suo campanile. Nel 1950-53 si celebrava solo qualche messa, in particolare il giorno del Santo Patrono.
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bibliografia:
• Gino Giovanni Chirizzi, Arnesano, vita religiosa e vita popolare di una comunità meridionale, Congedo Editore, 1991; • Sito web istituzionale del Comune di Arnesano.
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documentazione:
http://www.comune.arnesano.le.it/monumenti/dettagli.php?id_elemento=10 http://it.wikipedia.org/wiki/Arnesano |
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