Trepuzzi | Piazza Largo Pozze
Attualmente in questo largo resta un solo pozzo, noto come Puzzu Fiumau. E' da notare che i tre antichi pozzi che si trovavano in questa piazza all'interno di Trepuzzi, sono rappresentati nello stemma civico, a dimostrazione del fatto che in un certo momento della storia trepuzzina prevalse la versione dell'origine etimologica di Trepuzze dovuta alla presenza di tre antichi pozzi. |
notizie storiche:
Quasi certamente il nucleo originario del casale di Trepuzzi si situò in questa zona, alla metà circa del percorso tra Rudiae e Valesio, nella zona dove i viandanti potevano trovare un luogo di sosta per dissetarsi e abbeverare gli animali. Che Largo Pozze possa essere stato luogo di rifornimento d'acqua anche per i viandanti è avvalorato dal fatto che questa zona era un punto di incontro di diverse vie: Rudiae-Valesio, Lecce-Terenzano-Cellino, Arnesano-Carmiano-Villa Convento-Valesio, delle quali la presenza nella zona dell'acqua aveva, in qualche modo e entro certi limiti, condizionato la direzione. L'aggregazione di case nell'area, dovuta soprattutto alla possibilità di rifornimento idrico, col tempo assunse la fisionomia di un villaggio che sicuramente si sarà accresciuto con l'immigrazione di abitanti pervenuti dai casali vicini spopolatisi nel XIII-XIV e XVI secolo, per epidemie, insicurezze dovute al brigantaggio o per obblighi sanciti da leggi sovrane (1). Certamente accorsero a Trepuzzi quasi tutti gli abitanti di Terenzano; ciò si deduce dal fatto che il territorio di questo suffeudo venne a costituire un tutt'uno con quello di Trepuzzi (2), anche in considerazione del fatto che a partire dal 1585 si ordinò la distruzione di villaggi che avevano meno di dieci fuochi e l'obbligo di trasferimento degli abitanti in centri più consistenti (3). |
bibliografia:
1) A. ELIA, Trepuzzi idronimo di un antico insediamento umano, in Lu lmpiune, a. VII, n. 2 Agosto 1992; 2) M. PALMA,Trepuzzi tra storia e leggenda, Galatina,1984; G. MARCIANO, Descrizione, origini e successi della provincia di Terra d'Otranto, Galatina 1996; 3) C. KLAPISCH-ZUBER, Villaggi abbandonati ed emigrazioni interne, in Storia d'Italia, p. 355. |
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