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Novoli | Chiesa di San Salvatore |
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macrotematismo: |
Architettura Urbana |
categoria: |
Luoghi del culto |
tipologia: |
Chiese |
toponimo: |
di San Salvatore |
altri toponimi: |
di Sant'Oronzo |
Novoli, Piazza Aldo Moro Lat:40.375811 Lon:18.049946 quota:43m s.l.m. |
proprietà: |
Pubblica |
accessibilità: |
Accessibile |
stato di conservazione: |
buono |
fruibilità: |
Fruibile |
materiali costruttivi: |
pietra leccese |
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Novoli | Chiesa di San Salvatore
La chiesa di San Salvatore, o Cappella di Sant'Oronzo,venne edificata negli anni Trenta del XVI secolo per volere del gesuita Bernardino Realino su un'antica struttura bizantina dedicata alla Madonna Allattante, il cui affresco, scoperto nel 1999 dietro l'altare maggiore della chiesa, data la presenza di un primo insediamento cultuale all'inizio del X sec. Il tempio ha un'insolita pianta ottagonale e reca sul portale di ingresso un’iscrizione latina sormontata da una croce ("Hoc sacellum/Salvatori et Maria/Gratiarum [...]/Dicatum"). Sui lati, monofore con vetrate colorate e colonne lisce che scandiscono le otto facce del tempietto. Sul muro esterno a sinistra dell'ingresso si intravede, poi, una croce detta "l'orologio te li 'ntichi" poiché secondo un'antica tradizione è una meridiana ideata forse da Frate Lorenzo di S. Maria de Novis, noto come l'autore di una carta geografica di Terra d'Otranto andata perduta. L’interno è caratterizzato da una copertura con “volta a ombrello”, che rimanda alla soluzione adottata nell'abside della Basilica di Santa Croce a Lecce; proprio la caratteristica volta della chiesa fa ipotizzare che l'edificio venne realizzato dalla scuola dell'architetto-scultore leccese Gabriele Riccardi. La chiesa custodisce l’altare barocco risalente al 1704, firmato dallo scultore leccese Giuseppe Cino, in cui l’icona centrale raffigurante la Vergine che allatta il Bambino è incorniciata da due colonne tortili riccamente decorate; un’iscrizione ricorda il nome del committente e la data. L' altare maggiore, costruito nel 1704 per volere di Alessandro III Mattei, reca al centro l'immagine della Madonna; a fianco vi sono le statue di Santa Irene e di Santa Barbara. |
notizie storiche:
Il tempietto viene realizzato alla fine del XVI secolo su commissione del conte Filippo III Mattei che, negli stessi anni, faceva costruire a Lecce la chiesetta di Santa Elisabetta (originariamente Chiesa Nuova). Nel 1714 fu acquistata dai Carignani insieme agli atri beni dei Mattei.
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