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Il complesso masserizio è ubicato lungo la strada interponderale denominata “Madonna delle Grazie” che, dal nome dell’omonima cappella, collega Cavallino al vicino centro abitato di Lizzanello. La struttura si sviluppa su due livelli ed è costituita da ampi vani interni. Comprendeva un tempo la cappella di Santa Maria di tutti i Dolori, attestata da Nicolò Fatalò nelle Storie dei Vescovi di Lecce (una copia di tale opera con note autobiografiche di Domenico De Angelis è conservata presso il museo provinciale). Il vano più grande della masseria, staccato dal resto della struttura e circondato da un ampio giardino-frutteto, identifica la residenza del massaro che negli anni Cinquanta era Don Gino.
notizie storiche: Intorno al 1950 la Masseria, di proprietà dei Totarofila, sarà riorganizzata per accogliere all’interno dei propri locali una scuola riservata ai figli dei contadini, che a S. Alieni si recavano ogni giorno dal paese per lavorare la terra. Questa iniziativa durerà solo un anno a causa della presenza sempre più sporadica della maestra che avrebbe dovuto accudire i bambini. Nel corso dei secoli, la Masseria ha rappresentato un luogo di ritrovo dei contadini delle vicine masserie più piccole, che qui trascorrevano insieme le serate estive intonando canti popolari. La cappella, che si ridurrà nel tempo ad un mucchio di pietre, sarà destinata al servizio divino dal 1680 al 1748. Pare che durante una sua visita, Sigismondo Castromediano avrebbe notato, tra i ruderi, due sepolcri aperti sotto le antiche fondamenta, uno accanto all’altro in forma di pile.
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Cavallino, Via Madonna delle Grazie Lat:40.291960 Lon:18.207632 quota:39.50m s.l.m.
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