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Masseria Melcarne è un esempio architettonico della tipologia torre-masseria, che si evolve per diventare “casino per comodo di detta masseria”. L’originario edificio turriforme del Cinque-Seicento, venuta meno la funzione difensiva attestata anche dalle caditoie sommitali, si arricchisce nel secolo successivo di due balconcini retti da mensole: si realizza proprio nel Settecento il passaggio da torre fortificata a dimora stagionale. Due piccole colombaie a pianta quadrata affiancano la torre impreziosendone la struttura della quale ripetono in scala ridotta il profilo, producendo un singolare effetto scenografico.
notizie storiche: Di proprietà di Filippo Prato, nel 1653 la torre è riportata con il nome di Masseria Melcarne nel relativo atto di vendita con il quale viene ceduta al napoletano Giulio Pepe, barone di Surbo. Nel Catasto Onciario di Surbo del 1741, è così descritta fra i beni della famiglia Severini: “Masseria Melcarne consistente in curti, case, capanne, casino e giardini per comodo di detta masseria e con chiusure seminatorie olivate e vigneti.” La torre fortificata è oggi il centro di un’azienda che si estende per circa 60 ettari e comprende uliveti, frutteti e orti. bibliografia: A. Costantini, Guida alle Masserie del Salento, Congedo Editore, Galatina
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Surbo, Prov.le Surbo-Torre Rinalda 5° Km Lat:40.449013 Lon:18.134463 quota:20.60m s.l.m.
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