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La struttura, a pianta rettangolare scandita da due file di pilastri in pietra, si presenta con il prospetto principale simmetrico e modulato da alte paraste in pietra leccese. Nella facciata si aprono finestre rettangolari, prive di cornice; la parte inferiore è battuta orizzontalmente da un basamento in pietra, alto circa 50 cm. In alto, una cornice in pietra. La parte centrale risalta con le due paraste ravvicinate e più sporgenti rispetto alla restante superficie: si apre qui l’originario ingresso dello stabilimento delineato da una cornice in pietra e sormontato da un arco a tutto sesto. Proprio la parte centrale, la più alta dell’edificio, è coronata da un imponente stemma araldico, collocato tra due pigne in pietra, simbolo di fecondità e di forza rigeneratrice. I prospetti laterali, più semplici di quello principale, sono scanditi da paraste e superfici murarie con aperture rettangolari. Il prospetto parallelo a quello principale è crollato senza lasciare traccia.
notizie storiche: Lo stabilimento vinicolo, ormai in disuso, del complesso di Borgo Materdomini, viene commissionato dal Principe Sebastiano Apostolico Orsini Ducas e realizzato intorno agli anni venti del XX secolo. Sin dall’inizio l’apporto di rinomati enologi. L’elevata qualità del vino che ne deriverà e, in particolare del rosso “Materdomini” e del rosé “Salento”, decreta nel tempo il riconoscimento di molti premi nell’ambito di fiere internazionali e la conquista di ventisei medaglie di oro e Gran Prix. Il vino viene prodotto non solo dalle uve delle terre di Materdomini, ma anche da quelle dei vigneti che il Principe possedeva nella provincia di Lecce e Brindisi. Non si sa con precisione fino a che anno lo stabilimento rimane attivo, ma è certo che a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, Borgo Materdomini cessa le sue attività produttive. Nel 2010 l’intero borgo è stato acquistato. bibliografia: • Vittoria Grassi, Il mio sud, Deltaedit, Arnesano 2007
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Arnesano, Strada Vicinale Condò Lat:40.346183 Lon:18.104761
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