Arnesano | Palazzo di Selvaggio Guarini
Palazzo Guarini è una struttura cinquecentesca che rappresenta l’evoluzione edilizia nel tempo. Originariamente, infatti, il palazzo, come si evince da una descrizione del 1670, doveva essere costituito da una casa a corte con camera, stalla e forno. Successivamente, con la costruzione del piano superiore utilizzato come vera abitazione signorile con volte a stella, il piano terra fu adibito a magazzino e a deposito.
Esternamente è caratterizzato da un ampio portale sormontato da uno scudo araldico su cui sono impressi quattro stemmi: due volte quello dei Guarini, in quanto Selvaggio sposò la cugina Cardonia Guarini; quello di Caterina Tafuri (madre di Selvaggio) e quello di Raimondina Francone (madre di Cardonia).
Sotto lo stemma, la dicitura "TETRAGRAMMATON" (lett. "quattro lettere"); è questo un elemento di tradizione tipicamente cinquecentesca secondo la quale era usuale incidere frasi sui muri delle abitazioni. Questa dicitura per alcuni è da intendersi come una parola tendente ad ottenere rispetto, per altri invece come un'enigmatica allusione alla disciplina (l'alchimia?) che il Guarini forse praticava.



notizie storiche:
Il palazzo fu voluto da Selvaggio Guarini, uomo d’arme di antica e nobile discendenza e Sindaco di Lecce per il biennio 1575-76, che scelse Arnesano per stabilirvi la propria residenza.
bibliografia:
bibliografia:
• Lucio G. Cappello, Tra le mura di Arnesano - Monumenti di Terra d’Otranto, Congedo Editore, Galatina, 1995;
• Sito web istituzionale del Comune di Arnesano.
Arnesano, Via Cantoro
Lat:40.33624 Lon:18.091917 quota:30,30 m s.l.m.

macrotematismo: Architettura Urbana categoria: Architettura insediativa e domestica tipologia: Palazzi
toponimo: di Selvaggio Guarini origine toponimo: Dal nome del committente Selvaggio Guarini, uomo d'arme e Sindaco di Lecce per il biennio 1575-76, che scelse di eleggere in Arnesano la propria residenza proprietà: Privata
accessibilità: Non accessibile uso originario: Palazzo nobiliare uso attuale: Proprietà privata. Il primo piano è attualmente abitato dalla famiglia Pedone. Il piano terra è disabitato e in stato di abbandono.
fruibilità: Non fruibile dati catastali: F. 9; Part. 162